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Definizione ufficiale biodegradabile

July 20, 2021

Definizione ufficiale biodegradabile

Secondo il dizionario di Cambridge, biodegradabile è la capacità di decomporrsi naturalmente ed in un modo che non è nocivo all'ambiente.

 

Una definizione semplice di che mezzi biodegradabili

«Biodegradabile» si riferisce alla capacità delle cose di ottenere disintegrato (decomposto) tramite l'azione dei microrganismi quali i batteri o i funghi biologici (con o senza ossigeno) mentre ottengono assimilato nell'ambiente naturale. Non c'è danno ecologico durante il processo. Possiamo parlare dei solidi biodegradabili (inoltre ha chiamato concimabile) o dei liquidi che biodegradano nell'acqua.

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Che cosa comprende lo spreco biodegradabile secondo la Commissione Europea?

La Commissione Europea considera lo bio--spreco di comprendere lo spreco biodegradabile del parco e del giardino, l'alimento e lo spreco della cucina dalle famiglie, ristoranti, approvvigionatori e locali al minuto e spreco comparabile dagli impianti di trasformazione dell'alimento. Non comprende la silvicoltura o residui agricoli, concime, fanghi di depurazione, o l'altro spreco biodegradabile quali i tessuti naturali, la carta o il legno elaborato. Inoltre esclude quei sottoprodotti di produzione alimentare che non diventano mai residui.

Gli impatti ambientali di spreco biodegradabile

La decomposizione residua in materiali di riporto produce il metano nocivo, un gas che è 100-120 volte più potente dell'anidride carbonica ai tempi di emissione. Ecco perché ridurre lo spreco biodegradabile dei comuni è importante.

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Che cosa è plastica biodegradabile?

La plastica biodegradabile è di plastica che è progettata allo smembramento una volta esposta alla presenza di microrganismi, è fatta solitamente dai sottoprodotti naturali e segue rigorosamente le condizioni controllate della temperatura e dell'umidità negli ambienti industriali. La maggior parte della plastica biodegradabile e concimabile è chiamata bioplastica e sono fatte generalmente dalle piante (quali bambù o la canna da zucchero) piuttosto che i combustibili fossili. Affinchè queste bioplastiche sia ragionevolmente e efficacemente biodegradabili, il loro compostability deve essere confermato secondo le norme internazionali per assicurarsi che possano essere trattate in impianti di compostaggio industriali.

 

Una delle norme riconosciute per quanto riguarda la biodegradabilità è l'en europea 13432. Secondo la revisione bibliografica di NaturePlast delle norme a questo proposito, affinchè qualcosa sia considerata biodegradabile ha bisogno di a:

 

1) Abbia un tasso volatile minimo di 50%;

2) Possa spezzettare almeno 10% del suo peso iniziale sopra un setaccio di 2mm dopo 12 settimane dopo in primo luogo essere stato concimato con la composta;

3) Ottenga almeno 90% biodegradato (confrontato alla disintegrazione massima di una sostanza di riferimento) in non non più di 6 mesi;

4) Inoltre, secondo OCDE 208, quando si tratta della tossicità, la composta risultante deve eseguire almeno 90% confrontato alla composta corrispondente di riferimento.

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